Scheda
Cast: Tonino Taiuti, Enzo Decaro, Mario Santella, Nunzia Schiano, Alessandra D'Elia, Marita D'Elia, Rosario Salvati, Agostino Chiummariello, Marcello Colasurdo. Ciccillo, giovane scapestrato, sperpera al gioco i soldi che il ricchissimo zio Felice Sciosciammocca gli manda dal paese per mantenerlo agli studi di medicina e per l'allestimento di una clinica privata per malati psichiatrici. Al munifico parente, giunto all'improvviso in città, il giovane gli spaccia per clinica la pensione dove risiede e i suoi ospiti per i ricoverati. Don Felice non ha nessuna difficoltà ad accettare per manifestazioni di follia quelle eccentricità che ciascuno degli ignari pensionati manifesta. Il meccanismo comico funziona alla perfezione consentendo al commediografo di costruire un tipico intreccio di equivoci, di doppi sensi, di vorticose entrate e uscite dei personaggi che popolano la storia e si propongono con ricchezza e con varietà di caratteri. La storia, fin troppo nota, è quella che Edoardo Scarpetta nel 1908 trae, nella sua configurazione strutturale, da un'operina brillante di Karl Laufs, commediografo tedesco di incerta fama. Nell'acquisizione creativa dell'autore napoletano l'impianto drammaturgico prende corpo, si ravviva e si condensa in una comicità più dichiarata, affidata non solo alla riscrittura del testo, ma anche al consolidamento della struttura narrativa, intessuta nell'equivoco e nell'intrigo. La messinscena che proponiamo, ricavata da un'interpretazione divertita del testo di Scarpetta, si propone a sua volta con alcune originali ipotesi interpretative dei fatti e dei personaggi e, seguendo un itinerario che mai si distacca dalla comicità, tenta di elaborare il concetto stesso di "follia" quale sentimento positivo del vivere.